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7 domande a Giovanni Bellucci, Chief Information Officer.

1. Stiamo vivendo un momento di turbolenza innescato dalla diffusione di Covid-19: qual è l'attuale panoramica generale?
L’emergenza “covid” ha rappresentato per tutti noi una discontinuità senza precedenti sia dal punto di vista personale che professionale. Un repentino cambiamento delle modalità di lavoro che ha portato in modo massivo intere Funzioni aziendali dal lavoro in presenza allo smartworking. Abbiamo dovuto cambiare improvvisamente le nostre abitudini, le nostre priorità, il modo con cui ci relazioniamo con i Colleghi, con i nostri Clienti e Fornitori. Eravamo abituati a muoverci su grandi spazi avendo sempre poco tempo a disposizione, ci siamo ritrovati a dover operare in spazi ristretti ma ritrovando spesso il tempo da dedicare a diversi aspetti sia della vita privata che professionale che forse avevamo spesso trascurato. Abbiamo vissuto un’esperienza, imposta purtroppo dall’emergenza, che ci porta comunque a fare diverse considerazioni: possiamo dire che l’emergenza dello smartworking ci ha trovato preparati in azienda sia a livello tecnologico che organizzativo e di procedure. Abbiamo capito che le soluzioni ICT che abbiamo realizzato negli ultimi anni e disponibili in Azienda hanno molte più potenzialità di quelle che conoscevamo perché spesso troppo impegnati per dedicare il tempo necessario per utilizzarle a pieno o troppo condizionati da barriere culturali per adottarle. Sono le stesse tecnologie e gli stessi strumenti che ci hanno permesso di continuare ad interagire a distanza con i nostri colleghi in modo efficace ed efficiente, a condividere informazioni, ad essere sempre allineati su attività ed iniziative dell’azienda, a prendere decisioni in tempi rapidi. Nell’emergenza abbiamo almeno colto un’opportunità: attuare e testare in modo massivo ed in tempi ridotti lo smartworking. Essere una “One Company ci ha consentito di affrontare l’emergenza con grande spirito di coesione e di squadra e con un approccio omogeneo su tutte le realtà aziendali. Affrontare nuove situazioni da altre prospettiva ha stimolato spesso la nostra creatività e capacità di sviluppare nuove idee per ripensare il nostro business.

2. Come ha reagito l’area Information Technology del Gruppo Biesse e quali strategie e strumenti ha adottato?
I servizi erogati dall’Area Information Technology sono critici per l’Azienda in quanto supportano la maggior parte dei processi di business sia in Italia che nelle Filiali. Ci siamo attivati tempestivamente, ancor prima che arrivassero i vari decreti governativi, per fare un’analisi del rischio “covid” in termini di continuità di servizio e predisporre, insieme alla Direzione Risorse Umane, un piano di Business Continuity basato sullo smartworking per la maggior parte delle persone dell’Area in modo da mitigare il rischio conseguente a possibili contagi delle persone. Nello stesso tempo abbiamo lavorato per fare in modo che in meno di una settimana oltre 1000 colleghi in Italia potessero continuare la loro attività da casa in smartworking dotandoli dei dispositivi necessari per essere costantemente connessi ai Sistemi aziendali. Questo è stato possibile grazie alle dotazioni IT (Laptop, Tablet, Smartphone, Piattaforme di collaboration, Applicazioni Cloud) già in uso in azienda ed alle infrastrutture di connettività e sicurezza. Il tutto supportato da un sistema di governance basato su un robusto impianto di policy e procedure ICT.

3. E come hanno reagito le filali nel mondo?
Come Sistemi Informativi abbiamo supportato da subito la Direzione Commerciale e le nostre Filiali per attuare un piano di Business Continuity per tutti i processi “core” di Filiale anche in questo caso basato sullo smartworking abilitato dalla possibilità di accedere facilmente da remoto a tutte le applicazioni e servizi IT. Anche in questo caso tramite le infrastrutture IT abbiamo permesso a più di 1000 colleghi di poter svolgere l’attività lavorativa dalle loro abitazioni o comunque da remoto. Questo ha permesso alle nostre Filiali di garantire i servizi di assistenza tecnica e logistica ricambi senza interruzioni o particolari disagi sempre supportati da un Desk IT di Corporate organizzato in smartworking. Gli strumenti di “collaboration” disponibili hanno consentito ai colleghi delle Vendite e Marketing di rimanere sempre in contatto con i nostri Clienti, di organizzare demo sui nostri prodotti, sessioni di aggiornamento e formazione, campagne di marketing. La standardizzazione dei processi e delle soluzioni ICT su tutto il Gruppo sono stati i fattori critici di successo per poter affrontare in modo tempestivo ed efficace l’emergenza generata dal “covid”.

4. Quali esigenze hanno mostrato i clienti verso l’azienda in questo periodo di emergenza?
Credo che l’aspettativa più importante dei nostri Clienti in una situazione di questo tipo sia stata quella di essere rassicurati sul fatto che la nostra Azienda fosse comunque presente, viva ed attiva sempre compatibilmente con i vincoli imposti dal lockdown che non ci consentono di essere presenti fisicamente. Le nostre soluzioni basate sul Cloud Computing (Salesforce) e sull’ Internet of Things (Sophia IoT) ci hanno consentito di essere molto più vicini ai Clienti monitorando lo stato delle loro macchine connesse e fornendo tramite i nostri Service da remoto tutto il supporto necessario.

5. Biesse è un’azienda perfettamente inserita nel business 4.0. I servizi digitali e gli strumenti informatici offerti quanto possono supportare la situazione di emergenza?
Il livello di digitalizzazione dei nostri processi aziendali ed i servizi digitali che offriamo ai nostri Clienti (Sophia) sono tali da consentirci di reagire velocemente ai cambiamenti che devono essere affrontati in situazioni critiche come quella che stiamo vivendo. Sappiamo che il nostro business oggi è molto più instabile e soggetto a shock rispetto al passato (pandemie, rischi cyber, ecc). E’ possibile reagire a discontinuità così importanti avendo realizzato una trasformazione digitale dei nostri processi e disponendo nei nostri Sistemi dei dati e delle informazioni necessarie per permettere al nostro Business di prendere decisioni in tempi rapidi e di gestire la relazione con il Cliente in modo diverso rispetto al passato ma comunque efficace.

6. È una situazione globale che riguarda tutti. Che consiglio senti di dare alle piccole e medie imprese per affrontare meglio questo momento?
Per tutte le piccole e medie imprese credo che l’imperativo sia quello di investire in progetti di “Digital Transformation” dei propri processi e sistemi basando la strategia sull’adozione di soluzioni cloud superando la tendenza del passato di realizzare soluzioni IT “on-premise”. In particolare, è importante intervenire per facilitare la collaborazione a tutti i livelli, tra i team dell’azienda e con l’esterno, adottando robuste piattaforme cloud di collaboration che offrano l’esperienza dei social, rendendo semplice lavorare ed interagire a distanza mediante la condivisione delle informazioni e funzionalità per l’interazione diretta (chat, on line meeting, web conferencing…). Abbiamo visto inoltre che l’emergenza covid ha avuto un impatto sulla Supply Chain senza precedenti. Per mitigare i rischi in futuro occorre rivedere la Supply Chain supportata da sistemi digitali end-to-end che permettano di avere piena visibilità e controllo del processo per migliorare la flessibilità e l’efficienza.

7. Come cambierà il futuro delle imprese?
È difficile pensare che si possa ritornare alla situazione “pre covid”: non sappiamo con precisione quanti e quali cambiamenti ci aspettano ma di sicuro l’esperienza che stiamo vivendo lascerà un segno duraturo e forse rivoluzionario sul nostro modo di agire e di rapportarci con i nostri Colleghi e con i nostri Clienti. Tutto le soluzioni che stiamo realizzando in Azienda per permettere di svolgere in modo “virtuale” demo live delle nostre macchine, promuovere webinar su argomenti di interesse per i Clienti, allestire fiere virtuali o addirittura organizzare installazioni e collaudi da remoto non saranno un patrimonio di asset e competenze che scomparirà quando sarà finita l’emergenza “covid” ma rimarranno prassi consolidate che ovviamente non si sostituiranno ma si aggiungeranno alle modalità basate sulla presenza fisica presso i nostri Clienti. Ora inizia la fase più difficile, quella della ripartenza per fronteggiare il nuovo scenario economico, mai come adesso serve una discontinuità non più dettata dall’emergenza ma basata sulla nostra capacità di innovare, di fare le cose di sempre in modo diverso ma soprattutto reinventando il modo di fare business: essere digitali non sarà più un optional ma una necessità. Le tante idee maturate in azienda in questo periodo sono un’opportunità per affrontare il futuro in modo “disruptive” ripensando completamente il modo in cui abbiamo gestito fino ad oggi certi processi aziendali per essere più snelli e veloci: l’IT in azienda sarà sempre di più un abilitatore del cambiamento!

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