Biesse alza previsione ricavi 2014
Biesse prevede di archiviare il 2014 con una crescita dei ricavi del 9-10%, meglio di quanto preventivato nel piano industriale, e un indebitamento poco sotto i 30 milioni di euro.
E' quanto spiega a Reuters il direttore generale Stefano Porcellini, che sottolinea l'andamento positivo di tutte le regioni, con l'eccezione del Sud America. "Chiuderemo il 2014 con una crescita dei ricavi intorno al 9-10% e abbiamo già tanto portafoglio, che si scaricherà anche nei primi due trimestri del 2015", spiega Porcellini, aggiungendo che gli ordini arrivano soprattutto da Europa, Usa e Asia-Pacifico. "C'è quindi una prospettiva generale positiva", aggiunge.
Nel piano industriale aggiornato a marzo l'azienda aveva previsto per il 2014 un incremento dei ricavi del 6%. Come conseguenza del miglioramento del fatturato, anche Ebitda ed Ebit risulteranno migliori delle attese. "La marginalità che si sprigiona dall'incremento di fatturato più che copre l'inflazionamento dei costi di struttura", spiega Porcellini, sottolineando che Ebitda ed Ebit dovrebbero risultare in aumento "di due-tre milioni in più" rispetto alle previsioni. Il piano industriale prevede per il 2014 un Ebitda e un Ebit rispettivamente al 9% e al 5,1% dei ricavi, inizialmente stimati a 401 milioni. Con un aumento del fatturato, i due valori risulteranno quindi in aumento rispetto ai 36 milioni di Ebitda e 20 milioni di Ebit stimati in origine.
Anche l'indebitamento dovrebbe risultare migliore delle previsioni. "La posizione finanziaria netta non dovrebbe superare i 30 milioni a fine anno", spiega il direttore generale, sottolineando che l'aumento rispetto al 2013 è legato anche al completamento dell'acquisizione di Viet, all'acquisizione delle minorities nella holding cinese e alla distribuzione del dividendo. A questo proposito Porcellini ha sottolineato che, considerata la crescita della società, sarà distribuita la cedola anche il prossimo anno. Il debito "aumenterà un pochino su anno, ma non quanto pianificato, perchè stiamo facendo un po' più cassa di quello previsto nel piano triennale", spiega il manager. Per quanto riguarda l'espansione per linee esterne, Porcellini ha spiegato che c'era un'ipotesi di investimento in Brasile ma è stata per il momento congelata e che l'azienda resta interessata a integrare il portafoglio con prodotti complementari. "Aspettiamo l'occasione, al momento sotto mano non abbiamo negoziazioni attive".
Nel 2014 quasi tutte le aree geografiche in cui l'azienda è attiva hanno mostrato un bilancio positivo, con poche eccezioni. In Russia, dove il gruppo realizza circa il 5% del fatturato, più che le tensioni geopolitiche e le sanzioni, ha pesato la debolezza del rublo. Tuttavia a fine agosto l'entrata ordini era sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno. In Turchia, area che aveva destato qualche preoccupazione alla fine del 2013, l'azienda è in crescita. Anche qui la società fattura intorno al 5%. "Non vediamo nessun segno di debolezza se non in Sudamerica", spiega Porcellini. "L'Italia non eccelle, è l'altro paese un po' in difficoltà, ma comunque non dovrebbe peggiorare, al momento è abbastanza stabile". Il manager ha poi voluto sottolineare come l'azienda da settembre abbia interrotto l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti, dai contratti di solidaritetà alla cassa integrazione. "Gli stabilimenti lavorano a pieno regime", ha spiegato.
Fonte: Reuters / Articolo di Elisa Anzolin